“THE GREATEST SHOWMAN”, IL MUSICAL SBARCA AL VERDI – intervista a Mauro Voi

Dopo il film della Fox del 2017, una grande produzione italiana. “Art’s Show” ha realizzato, riscritto “The Greatest Showman – Il Musical”, biopic teatrale dedicato alla storia di Phineas Taylor Barnum, imprenditore, politico e filantropo statunitense considerato il più grande intrattenitore di spettacoli circensi di tutti i tempi. Lo spettacolo fuoriprogramma, in prima nazionale nel Nuovo Teatro Verdi domenica 13 novembre – con sipario alle ore 18.30 -, è un viaggio musicale nel primo circo moderno, il “Barnum Circus” dell’America di fine ‘800 e inizi ‘900. Il musical conta un cast di 120 artisti, di cui 70 costantemente in scena, tra attori e interpreti, coristi, ballerini oltre a circensi performer, ginnasti e due ragazze con sindrome di Down dell’AIPD di Brindisi. Per alcuni brani sarà anche utilizzata la lingua italiana dei segni. I biglietti sono disponibili presso il botteghino del Teatro, aperto dal lunedì al venerdì, ore 11-13 e 16.30-18.30, e anche online sul circuito Vivaticket.com alla pagina rebrand.ly/TheGreatestShowman. Il musical dura 90 minuti con atto unico.

Un musical sull’impresario Barnum che celebra la nascita dell’industria dell’intrattenimento e il senso di meraviglia che accompagnava il pubblico di fronte ai primi spettacoli moderni. Mancano pochi anni all’Ottocento quando negli Stati Uniti aprono i primi circhi. A New York e Philadelphia John Bill Ricketts, nel 1793, si ispira a quelli europei incentrati sulle esibizioni equestri. Cavallerizzi che attraversano cerchi di fuoco. Ricketts crea strutture stabili. Ma il circo non può stare fermo e allora nel 1840 diventa itinerante. Va in giro, si sposta, viaggia secondo un originale spirito nomade. Dipana i suoi mostri e lascia scorrazzare gli animali.

Phineas è un ragazzo appartenente alla classe operaia che, per quanto costretto a lavorare come apprendista del padre per imparare il mestiere di sarto ed ereditarne la carriera, non rinuncia ad assecondare la sua appassionata immaginazione: così, Barnum riesce a conquistare il cuore della giovane Charity, figlia di un ricco borghese. I due ragazzi, in un gesto di ribellione dettato dall’ostilità per la loro relazione, divenuti adulti e maturi, decidono di fuggire dalla famiglia e dal soffocante stile di vita imposto dall’alta società, e vanno a vivere contando solamente sulle proprie forze. In questa prospettiva, Phineas e Charity si dedicano a costruire la propria famiglia e a crescere le loro due figlie, sfidando le modeste condizioni della loro vita. Tuttavia, un naufragio, subìto dalla compagnia di navigazione per la quale lavora, procura a Barnum l’occasione di donare a sua moglie e alle sue figlie quella vita migliore che per loro aveva da sempre desiderato. Così nasce il “Barnum’s American Museum of Curiosities”: inizialmente pensata come esposizione delle più disparate stranezze, Phineas finisce col trasformare la sua attività in una compagnia circense, composta da personaggi insoliti, caratterizzati da particolari anomalie fisiche, così come da strabilianti talenti. Una collezione di stranezze nella quale mette in vetrina “fenomeni” freaks. Esseri umani deformi, molto spesso finzioni. La sirenetta delle Fiji, metà scimmia e metà pesce impagliato, il General Tom Thumb, Charles Stratton, alto 25 pollici, 63 centimetri e mezzo. Ha 5 anni, però Barnum lo presenta come dodicenne. Poi c’è la cantante lirica europea Jenny Lind, l’elefante gigante Jumbo, i gemelli siamesi Chang & Eng Bunker. E per un periodo c’è anche Buffalo Bill. La gente, che tanto aveva sentito parlare delle sue gesta, accorre in massa per conoscerlo. Insomma, un mondo svirgolato che viaggia sul limitare della realtà, dell’immaginario comune, e che per questo accende la curiosità degli spettatori.

Ossessionato dagli applausi e dalla rispettabilità, Barnum scommette tutto sulla cantante lirica per attirare un pubblico esigente, quindi convince la donna ad affidarsi alle sue abilità di manager e ad esibirsi negli Stati Uniti in una lunga tournée che ottiene subito un grande successo. Il risultato lo riempie di orgoglio ma allo stesso tempo lo allontana dalla famiglia e dal circo, che è dato alle fiamme da un gruppo di manifestanti. Ma Barnum riprende i suoi passi, rinuncia all’amore di Jenny Lind – che intanto lascia il tour – per riconciliarsi con il suo primo e immortale progetto e con la sua banda di fedelissimi.

Il musical sorprende per le musiche travolgenti e per le coreografie mirabolanti, per un montaggio ellittico e mai banale e, infine, per la capacità di maneggiare una storia dalle tinte avventurose e melodrammatiche in maniera inedita. Lo spettacolo inizia con il protagonista in scena che apre le danze e annuncia la sua storia, una storia spericolata fatta di coraggio e visionarietà, di cadute e di rinascite, di perdite e di riscoperte, ma soprattutto di un genio che voleva realizzare “il più grande show della terra” per stupire e divertire il pubblico popolare. “The Greatest Showman – Il Musical” è un costante movimento colorato e festoso e, caloroso come un racconto di Dickens, tratteggia un uomo privo di preconcetti con una carica di energia, empatia e buonumore che coinvolge gli spettatori. Le musiche e le speciali coreografie fanno il resto.

 

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO