Fonte: Provincia di Lecce

CALIMERA – Anche quest’anno le corti di Calimera, secondo la tradizione del Solstizio d’estate, tornano a splendere e a far rivolgere tutti con il naso all’insù per celebrare la notte più lunga dell’anno.

Un omaggio alle antiche tradizioni e leggende legate al solstizio d’estate e alla ricorrenza di San Luigi trasforma questo piccolo comune in uno spettacolo di luci.

Ogni anno, il 21 e il 22 di giugno, da 23 edizioni, tutta la comunità partecipa entusiasta all’evento insieme a centinaia di altri curiosi provenienti da tutto il salento.

I lampioni (o lanterne) colorati sono realizzati a mano con strutture di canne lacustri fatte essiccare al sole, spago e filo di ferro ricoperte con carta velina, appunto, colorata. Ogni anno, chi realizza queste picce opere d’arte, cerca sempre di trovare forme e decorazioni originali da presentare.

Queste “luci volanti” protagoniste della festa rappresentano simbolicamente la luce che trionfa sulle tenebre, augurio di prosperità e buon auspicio per il prossimo futuro.

Nella notte del solstizio, quando il sole raggiunge il suo punto più alto, le lanterne illuminano una sorta di cammino, simboleggiando speranza e vita.

Una delle leggende più affascinanti legate a questa notte magica è quella delle fate dei boschi, che si dice scendano sulla terra per danzare tra i campi fioriti. A Calimera, la tradizione vuole che i lampioni rappresentino queste creature eteree, che guidano gli uomini nel loro cammino notturno, portando fortuna e protezione.

Per quanto riguarda, invece, l’altro simbolo della festa, per “Cuturusciu” si intende il tradizionale prodotto da forno pugliese, nato nel comune di Calimera e simile a un tarallo morbido salentino, riconosciuto dal P.A.T. (Prodotti Agroalimntari Tradizionali) e solitamente appartenente alle festività natalizie, ma preparato anche durante altri periodi dell’anno.

Un evento imperdibile per chiunque voglia immergersi nella cultura e nelle leggende del Salento, vivendo un’esperienza indimenticabile sotto un cielo illuminato del solstizio d’estate.

Aurora Lezzi

 

 

 

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