Il piano industriale presentato da Eni e dalla controllata Versalis per il sito di Brindisi, al netto degli annunci roboanti e sensazionalistici, rischia di trasformarsi in un’altra bomba sociale ed economica per il territorio e per tutto il tessuto produttivo. Sulla questione è calato un silenzio grave e sospetto aggravato dal continuo rinvio del tavolo nazionale della chimica.
Alla luce delle premesse e delle dichiarazioni di esponenti di Eni, le vertenze occupazionali stanno diventando una certezza e saranno diretta conseguenza delle scelte aziendali di Eni-Versalis e per le quali stanno emergendo interrogativi e riserve. Queste criticità, in merito all’inerzia di due aziende di Stato come Eni ed Enel, non possono e non devono rimanere circoscritte e derubricate a criticità locali, perché vista la portata e l’importanza devono diventare una vertenza nazionale.
Gli incontri isolati del Sindaco con aziende e possibili investitori rischiano di rappresentare una modalità disarticolata, e quindi senza una visione di insieme, per affrontare la più grande crisi socioeconomica che Brindisi abbia mai vissuto.
Per questo chiediamo la convocazione urgente di una conferenza capigruppo in modo da coordinare le azioni e le iniziative a tutela anche del personale dell’indotto di Eni-Versalis ed Enel e a tutela di investimenti che possano garantire sostegno alle aziende del territorio.
I consiglieri comunali Francesco Cannalire e Lino Luperti