Si è concluso con diciotto condanne e tre assoluzioni il processo nato dall’indagine dei carabinieri, coordinata dal pm Milto Stefano De Nozza della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, che ha smascherato una presunta associazione a delinquere operante nel traffico di droga. Le pene, emesse in rito abbreviato, vanno da 2 a 20 anni di reclusione e sono state pronunciate dalla gup Giulia Proto del Tribunale di Lecce.
Tra i principali accusati, figurano i fratelli Carlo, Daniele e Massimo Di Palmo di Francavilla Fontana, con pene rispettivamente di 4 anni, 11 anni e 11 anni di reclusione. I tre sarebbero stati tra i principali fornitori dell’organizzazione, che distribuiva sostanze stupefacenti come cocaina, hashish e marijuana in diversi comuni, in particolare da Francavilla Fontana verso Sava e Torricella.
Gli altri condannati:
- Giuseppe Buccoliero, 55 anni di Sava, condannato a 20 anni, identificato come uno dei vertici dell’organizzazione.
- Antonio Panariti, 41 anni di Sava, condannato anch’egli a 20 anni.
- Cosimo Storino, 51 anni di Sava, condannato a 10 anni, considerato tra i principali organizzatori.
- Angelo Bernardi, 45 anni di Sava, condannato a 7 anni e multato di 32.000 euro.
- Massimiliano Leone, 48 anni di Sava, a cui sono stati inflitti 12 anni e 2 mesi.
- Teresa Panariti, 46 anni di Sava, condannata a 12 anni.
Tre imputati sono stati assolti: Carmelo Cannalire (assistito dall’avvocato Domenico Attanasi), Pietro Storino (assistito da Fabio Falco), e Piera D’Amato (assistita da Salvatore Maggio), con formula piena “per non aver commesso il fatto”. Alcuni condannati, tra cui Bernardi, Desantis e i fratelli Panariti, sono stati prosciolti da diversi capi di accusa, pur rimanendo imputati per altri reati.
L’indagine, sviluppatasi tra il 2019 e il 2023, ha rivelato che il gruppo utilizzava il cimitero di Sava come base logistica, considerato sicuro per svolgere attività di taglio e stoccaggio della droga. Gli investigatori hanno scoperto che due degli imputati avrebbero persino nascosto armi in un loculo vuoto appartenente a una famiglia ignara, accrescendo l’allarme sociale.
Il Comune di Sava si è costituito parte civile, con condanna di risarcimento da parte di Buccoliero e Antonio Panariti per 38.000 euro. Inoltre, numerosi imputati, inclusi Daniele e Massimo Di Palmo, sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici.
Difensori e Collegio Legale
Gli imputati sono stati assistiti da un nutrito collegio difensivo, tra cui gli avvocati Danilo Cito, Domenico Attanasi, Daniela D’Amuri, Fabio Falco, Ladislao Massari, Giada Pantaleo, Salvatore Maggio, Stefano Prontera, Pasquale Morleo, Rosario Frascella, Luigi Danucci, Antonio Liagi, Giuseppe Antonio Cannalire, e Armando Pasanisi.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni, e l’indagine si pone come un importante passo contro il traffico di stupefacenti nella regione, mettendo in luce una struttura organizzata che avrebbe visto il coinvolgimento di diversi comuni della provincia brindisina.