Ancora una volta, la nostra città è costretta a subire l’ennesima tragedia annunciata, questa volta con l’incendio del canneto di Canale Patri. La situazione, che si trascina da tempo, è stata più volte portata all’attenzione delle autorità competenti attraverso decine di commissioni, ma le denunce sembrano essere rimaste inascoltate.
Il canneto, situato in una zona critica della città, è stato da tempo oggetto di preoccupazione, sia per il rischio incendi, sia per le condizioni di degrado in cui versa. Le responsabilità di quanto accaduto sono chiare e facilmente individuabili, e coinvolgono diversi attori istituzionali e privati. Tra questi, il Comune, l’Arneo e i proprietari dei terreni circostanti, riconducibili a poche famiglie latifondiste che, nonostante i numerosi solleciti, non hanno preso provvedimenti adeguati.
Come consigliere comunale, ho intenzione di richiedere una relazione dettagliata sugli interventi di prevenzione incendi attuati dagli uffici competenti. È inaccettabile che in una città come Brindisi, dove ci sono ruoli istituzionali ben remunerati, si continui a non rispondere in modo adeguato alle necessità della cittadinanza. Chi assume un incarico pubblico ha il dovere di operare con responsabilità e di dare risposte chiare e tempestive, senza distinzione tra giorni feriali e festivi.
La cittadinanza merita di sapere quali azioni sono state intraprese per prevenire disastri come quello di Canale Patri e chi sono i responsabili di questa ennesima mancanza di prevenzione. È ora di mettere fine a questa pericolosa inerzia e di pretendere trasparenza e responsabilità da chi ricopre ruoli istituzionali.
Roberto Quarta
Consigliere Comunale
Città di Brindisi