Settembre è un mese di transizione per il turismo in Italia, con andamenti diversi a seconda delle tipologie di località. Anche la Puglia non si sottrae a questa tendenza. Secondo il Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti, le proiezioni per questo periodo mostrano una situazione variegata, con alcune aree che registrano una crescita, mentre altre vedono una leggera contrazione della domanda. Le previsioni più ottimistiche riguardano le imprese turistiche situate nelle città d’arte, nelle località rurali e di collina. Questi luoghi continuano a beneficiare di un flusso costante di turisti, attratti dalla ricchezza culturale e paesaggistica che il nostro territorio ha da offrire. La combinazione di storia, arte e natura sembra essere una formula vincente, capace di attrarre visitatori non solo durante la stagione estiva, ma anche in autunno.
Anche le località lacustri dovrebbero registrare una leggera crescita. Settembre, in particolare, offre un’ottima occasione per visitare queste zone, evitando l’affollamento estivo e godendo di temperature più fresche. In controtendenza, le località marine, montane e termali mostrano una sostanziale stabilità o una lieve contrazione della domanda. Dopo il picco estivo, queste destinazioni sembrano risentire della fine delle vacanze scolastiche e del ritorno alla routine lavorativa della maggior parte degli italiani. Tuttavia, non si tratta di un calo drastico, bensì di un naturale rallentamento stagionale.
Un tema che emerge con forza anche nelle nostre zone di competenza è quello dell’overtourism. “Questo fenomeno, conosciuto anche come sovraturismo o sovraffollamento turistico, è definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo – dichiara Enzo di Roma, presidente provinciale Assohotel di Confesercenti – come impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dai cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori. L’overtourism è particolarmente rilevante per le località che vedono un’alta concentrazione di turisti in determinati periodi dell’anno. Questo sovraffollamento non solo compromette l’esperienza dei visitatori, ma può anche avere effetti negativi sulla qualità della vita dei residenti, mettendo sotto pressione le infrastrutture locali e l’ambiente”.
Ed ecco quindi la necessità di trovare altre soluzioni di carattere logistico e organizzativo per non penalizzare il territorio brindisino.
“Alla luce di questi fenomeni – dichiara Michele Piccirillo, responsabile regionale AIGO di Confesercenti, l’associazione gestori ospitalità diffusa – diventa cruciale riflettere sulla necessità di una regolamentazione del settore “extralberghiero”, che comprende strutture come case vacanze, bed & breakfast e affitti brevi. Spesso, alcune di queste soluzioni non offrono servizi organizzati ai propri ospiti, contribuendo così a una gestione meno controllata del flusso turistico e aggravando il problema del sovraturismo. In conclusione, mentre il turismo continua a mostrare segni di vitalità in settori specifici, è essenziale affrontare le sfide poste dall’overtourism e dalla necessità di una regolamentazione adeguata delle strutture extralberghiere per garantire un futuro sostenibile per il territorio.