Non bastava la chiusura temporanea dell’ufficio postale.
A Tuturano accade anche di peggio: chiunque si recasse in questi giorni alla delegazione comunale troverebbe affisso un cartello con su scritto “chiuso per ferie dal 9 al 27 agosto. Riapre il 30 agosto. Rivolgersi al Comune centro in Piazza Matteotti”. Così per quasi un mese ai cittadini tuturanesi sarà preclusa la possibilità di fare la carta d’identità, denunciare la nascita di un figlio o la scomparsa di un congiunto o anche solo formalizzare un cambio di residenza. Salvo rivolgersi all’ufficio anagrafe del centro città. Si dimentica spesso che Tuturano non è un quartiere qualsiasi ma una frazione posta a 12 chilometri dal centro cittadino. E che per la popolazione anziana non è affatto semplice spostarsi. Lo abbiamo detto in un’altra circostanza: le ferie sono un diritto irrinunciabile. Ma con un minimo di organizzazione si sarebbe potuto evitare di lasciare una intera frazione sguarnita di servizi essenziali quali quelli anagrafici. E tanto alla faccia di quanto dispone il Testo Unico degli Enti Locali il quale stabilisce che il Comune, per tutte le funzioni che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, attua forme di decentramento. A Brindisi è accaduto esattamente il contrario: una dopo l’altra sono state chiuse tutte le delegazioni comunali. Quella di Tuturano era l’unica superstite ma con un solo addetto e senza aver previsto forme di sostituzione, anche temporanea. Una politica di gestione del personale disastrosa che si riflette in modo pesantemente negativo sugli abitanti dei quartieri periferici e, ancora di più, su quanto risiedono nell’unica frazione cittadina, che si sentono sempre più figli di un Dio minore.
Cordialità
Il Capogruppo PRI
(Gabriele ANTONINO)