BRINDISI – L’Associazione Salute Pubblica rende noti i riscontri emersi dal lavoro svolto dai ricercatori del Registro Tumori ASL di Brindisi e del Centro di Riferimento del Registro Tumori Puglia, i quali confermano che l’Area ad Elevato Rischio di crisi Ambientale lo è di nome e di fatto purtroppo. Di seguito la nota.
“I rapporti standardizzati di incidenza calcolati per sede tumorale e sesso mostrano un eccesso significativo di incidenza nell’AERA (Area ad Elevato Rischio di crisi Ambientale: Brindisi, Carovigno, San Pietro Vco, Torchiarolo, ndr) rispetto alla provincia, per mesoteliomi, tumori dello stomaco e tumori maligni deglla vescica negli uomini; per tumori al polmone, encefalo e SNC (sistema nervoso centrale, ndr) benigni nelle femmine; per tutti i tumori e per i tumori della pelle non melanomi in entrambi i sessi“.
“Considerando i singoli comuni dell’AERA – prosegue la comunicazione – si evidenziano eccessi significativi di casi incidentia San Pietro Vernotico, per i tumori dei reni, maligni della vescica, polmone, per tutti i tumori (escluso pelle, non melanomi) non melanomi ed encefalo ed altro SNC non maligni, nei maschi e a Brindisi per leucemia linfatica cronica nei maschi, e per tumore polmonare, corpo dell’utero, mammella nelle femmine; per tutti i tumori, tumori della pelle, non melnocitico e tumori dell’encefalo e SNC non maligni, in entrambi i sessi. Non si riscontrano eccessi significativi, rispetto al resto della provincia, negli altri comuni dell’AERA.”
Lo studio conclude che “dei 4 comuni dell’AERA i comuni di Brindisi e San Pietro Vernotico nostrano un eccesso significativo di incidenza, negli anni 2006-2010, di alcune sedi tumorali rispetto al resto della provincia, non compresa nell’AERA”
Si tratta del primo report di dettaglio del Registro Tumori Puglia all’interno della provincia di Brindisi. I precedenti rapporti, infatti, hanno riguardato l’intera provincia ed il capoluogo. Il dato indica chiaramente che i tumori registrati dal 2006 al 2010, il primo quadriennio di attività del registro, sono significativamente in eccesso nell’Area a rischio, nel capoluogo e a S.Pietro Vernotico rispetto al resto della provincia. Questo primato dell’AERA e del capoluogo era già noto per quanto riguarda la mortalità per tutte le cause e per tumori fin dagli anni ’80. Adesso la conferma viene anche dal Registro Tumori, che studia, invece, i nuovi casi di tumore, cioè, quelli incidenti.
Vi è da chiedersi a cosa sia da attribuire la causa di questi eccessi se non alla ragione stessa per la quale è stata costituita per legge l’Area ad elevato rischio ambientale di Brindisi: cioè la presenza di un polo chimico, energetico ed aeronatico fin dagli anni ’60.