“Una rigenerazione un po’ degenerata” – di Angelo Camassa (Pres. Ass. “Nova Era”)

Come è rilevabile da chiunque, attraververso i sistemi satellitari largamente in uso, nel marzo 2022 i marciapiedi, il piano stradale, la pista ciclabile, i muri perimetrali, ecc. della zona interessata dall’eradicazione di aberi del quartier San Lorenzo a Francavilla Fontana, non presentano problematiche di particolare rilevanza o pericolosità per effetto dell’apparato radicale degli alberi eradicati. (vedi scheda 1 e scheda 2).

Questo è il punto fermo da cui si deve partire per fare un’esamine della questione scevra da condizionamenti della propria parte politica. E’ noto come in queste giorni attorno alla discutibile decisione di eradicare gli alberi in zona San Lorenzo , si sia intrecciata una questione di contrappozione poltica. Da una parte alcuni Ammnistratori che sostegnono che fosse necessario l’intervento per gravi problemi strutturali alle cose e alle case prossime agli alberi. Dall’altra parte Esponenti politici (anche dell’Opposizione consigliare) che sostiene il contrario ovvero che non vi fossero le condizoni di necessarietà, o pericolosità.

Anch’io nel mio piccolo sono intrenuto sulla questione, essendo contrario all’eradicazione sono stato annoverato tra gli esponenti politici ( di Opposizione), peraltro ipotizzando scenari futuri che mi rigurderebbero senza che io ne sia a conoscenza.

Certamente ho una mia visione della politica nazionale e locale, questo non mi induce ad aver una posizione preconcetta e di chiusura. Chiunque, di qualuche parte politica provenga non può dire di aver ricevuto dal sottoscrito una chiusura alla discussione fosse solo un parere o un mio modesto contributo fattivo. Ritengo che chi si occupi di politica, fino a prova contraria, lo fa per il bene comune. Se pertanto è comune vuol dire che appartien ad Tutti, me compreso. Questo indipendnete dalle idee e visioni e persino soluzioni che ognuno ha e che ritiene siano le migliori.

Com’è in questo caso dove la mia contrarietà è soprtatutto di natura tecnica. Ritengo che la riqualificazione strutturale di un Quartiere non deve mirare a stravolgere, ma a migliore e valorizzare l’esistente. E’ un approccio, con validità economica, sociale e culturale.

Sulla base di questo approccio e verificando lo stato dei luoghi come già evidenziato, mi è apparso evidente che gli alberi eradicati non presentassero nella realtà, nessun elemento di pericolosità, inon arreccassero particolari danni alle cose e alle case. La circolazione dei veicoli e dei pedoni non era intralciata. dalle rardici degli alberi ma solo dalla incuria e cattiva manutenzione. Gli alberi godevano di ottima salute oltre a costituire già un loro ecosistema (per quanto minimo) naturale. Pertanto non c’erano reali motivazioni per adempier a quanto è stato adempiuto. Da qui la mia decisa contrarietà.

Si dice, o meglio si spera, che il nuovo volto dell’area dopo la riqualificazione assumerà una connotazione più piacevole. Consderamdo che il gusto anch visivo è un fatto soggettivo, resta il fato che affermare questo, indica di avere un’altro approccio alla riqualificazione urbana. Vale a dire cio che è vecchio, o appare tale bisogna eliminarlo. Un po come si faceva negli anni 70/80 del secolo scorso quando si “riqualificava” tirando giù vecchi palazzi anche nei centri storico, al grido di “son vecchi e pericolanti”.

Del resto che senso ha una riqualificazione che prevede l’abbattimento di alcuni specie di alberi per metterne altri, che si dice siano meno invandenti. Cosa si vuole fare la selezione della “razza” dell’albero che più piace e che da meno “fastidio”.

Al di la delle considerazioni va ricordato che ogni specie di albero può avere e dare alcune problematiche non è un caso che si siano sviluppati ed applicati già sistemi e metodi per conenstire un coestietnza ottimale tra nautura e attività antropiche (vedi scheda 3). Magari utilizzando questi sitemi si puo fare cmq un’ottima riqualificazione.

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