CEGLIE MESSAPICA – Sala gremita, ieri mattina (domenica 11 febbraio), al “Bar Movida” di Ceglie Messapica dove l’On. Nicola Ciracì (Noi con l’Italia – Udc) ha ufficialmente aperto la sua campagna elettorale da candidato nel Collegio plurinominale Puglia 3 per la Camera dei deputati.
Dopo l’introduzione di Vito Rodio, che ha ripercorso i quattro anni da parlamentare di Ciracì, molto impegnato anche sui temi sociali (carceri, tour della sanità e per la sicurezza del cittadino e l’efficienza delle forze dell’ordine), è intervenuto Antonio Rodio – dimessosi dal ruolo di fiduciario cittadino di Fratelli d’Italia – il quale ha annunciato il suo sostegno a Ciracì e criticato aspramente la dirigenza di Fdi per aver consentito l’ingresso di diversi “voltagabbana”. Si è registrato anche l’intervento di Serena Missere (coordinamento regionale di “Noi con l’Italia – Udc”) che ha illustrato le ragioni per le quali numerosi amministratori locali hanno tirato un sospiro di sollievo una volta saputo della decisione di Ciracì di candidarsi nel Collegio plurinominale per continuare a portare avanti, insieme con Raffaele Fitto, il progetto politico iniziato con i Coservatori europei.
Significativa e toccante, poi, la testimonianza di Elsa Bocci, la quale ha ripercorso l’impegno dell’onorevole Ciracì – con interrogazioni e interventi presso l’Ambasciata e gli organismi umanitari – riguardo a un suo nipote di due anni, sottratto al padre e portato via dalla madre in Kazakistan, dove tuttora vive senz’alcuna possibilità d’incontrare l’altro genitore.
Le conclusioni dell’On. Ciracì hanno toccato svariati temi, soprattutto economici e legati alla sua presenza nella commissione Agricoltura, quali le leggi quadro sul vino e sulla contraffazione dell’olio, oltre che il fenomeno della Xylella Fastidiosa. Un passaggio doveroso, infine, sulle ragioni che hanno portato alla costituzione del nuovo movimento politico “Noi con l’Italia – Udc”.
«Sono ancora una volta e coerentemente spalla a spalla con Raffaele Fitto – ha dichiarato Ciracì – per aiutarlo nella crescita del nostro movimento e soprattutto perché nel centrodestra prevalga il buonsenso sulle urla e affinché ci sia qualcuno che continui ad occuparsi del nostro amato Sud, del Mezzogiorno d’Italia di cui siamo orgogliosi».