BRINDISI – Sassari-Brindisi non tradisce mai le aspettative. Al termine di una delle gare più appassionanti degli ultimi anni, l’Happy Casa espugna anche il fortino del PalaSerradimigni dopo un tempo supplementare, scollinando per la terza partita di fila quota 100 punti e volando al terzo posto in coabitazione con Cremona e Avellino.
Quella ottenuta in Sardegna è probabilmente la vittoria più importante ed emblematica di una stagione che sta mandando in solluchero una città intera e non solo. Già, perché il trionfo di Sassari ha confermato l’upgrade mentale compiuto dagli uomini di Vitucci, i quali hanno dimostrato una solidità mentale da grande squadra, da squadra destinata ad entrare negli annali della storia del basket brindisino per la passione e l’orgoglio smisurato che sciorina in ogni momento.
Passando all’analisi del match, Sassari, seppure priva di Smith e Pierre, sin dall’inizio ha voluto chiarire attraverso una difesa asfissiante e la faccia tosta di Spissu di voler agguantare ad ogni costo in classifica l’Happy Casa.
La prima metà di gara è trascorsa sul filo dell’equilibrio, con Banks da una parte e Spissu e McGee dall’altra a indicare la via ai compagni. Dopo un primo quarto chiuso sul 20 a 18, la partita si accende nel secondo tempino, con le due squadre che iniziano a recitare un copione che le porterà a vivere di folate, con up and down frenetici. Da una parte Esposito predispone la propria squadra mettendo grande pressione sulla mente di Brindisi, ovvero Moraschini, marcato a tutto campo in maniera asfissiante soprattutto da un indemoniato McGee, protagonista su entrambi i lati del campo. Dall’altra parte, Vitucci riesce a disinnescare il rompicapo della partita di andata, ovvero Cooley, grazie ai continui anticipi di Brown e agli aiuti puntuali che sono arrivati dagli esterni nel pitturato. Così i protagonisti diventano Spissu con 8 punti nel quarto e 22 di valutazione e soprattutto Banks con 10 punti nella frazione, grazie ai quali Brindisi riesce ad andare al riposo lungo sopra di 4 (43-47), con l’attacco biancazzurro che realizza 29 punti.
Il terzo quarto, complici i 4 falli raggiunti da Cooley, vede salire in cattedra Achille Polonara, che domina sotto le plance e mette a referto 9 punti e 4 rimbalzi conditi da tanta intimidazione. Per Brindisi Banks continua a portare la croce in attacco raggiungendo quota 22 punti, affiancato da un Wojciechowski entrato subito in gara e da un sornione Walker, autore di un tre su tre dalla distanza, con tre canestri uno più incredibile dell’altro. La frazione si chiude sul 68 a 66 con l’inerzia che sembra essersi spostata dalla parte di Sassari, sospinta da un PalaSerradimigni bollente.
Il quarto periodo è di una bellezza selvaggia. La fisicità di Sassari inizia a pagare dividendi con Thomas che diventa un fattore sotto le plance e Carter che ingrana le marce alte. Sassari al 33° prova a scappare via con una tripla di Spissu (77-71), ma per l’ennesima volta Brindisi trova risorse inesauribili con i secondi violini Wojciechowski e Walker che firmano uno 0-5 di parziale che rimette in partita gli ospiti. Con Banks che inizia ad accusare la stanchezza, sono loro due a mantenere a galla l’Happy Casa, che nel frattempo comincia a stringere le maglie difensive. Il finale è emozionante, con Walker che raggiunge quota 20 punti e innesca con lucidità i compagni mentre Cooley, rientrato fresco negli ultimi tre minuti, diventa inarrestabile, procurandosi tre giochi da tre punti non convertiti però dalla lunetta per tutte e tre le volte. Chappell fa sentire il rombo del suo motore con due grandi canestri che riportano Brindisi per due volte sul -1. Nell’ultimo minuto, sul 91 a 88, Walker s’inventa un altro canestro pazzesco in penetrazione subendo anche il fallo. Realizza dalla lunetta e impatta. Sassari sbaglia da sotto con Cooley contrastato da una difesa magistrale dell’Happy Casa che avrebbe con Banks la possibilità di chiudere la pratica nei 40 minuti regolamentari, ma il jumper del capitano va corto.
Ai supplementari gli ospiti provano un allungo (91-96), ma una tripla di un immenso Spissu e un canestro di Polonara ristabiliscono nuovamente l’equilibrio assoluto. A quel punto, Moraschini decide di risolverla come oramai di consuetudine: tra i fischi assordanti del pubblico avversario, raccoglie la palla, la porta sopra l’altezza della fronte e da 7 metri scaglia una bomba che fa saltare per aria il fortino sassarese. La tripla spezza le gambe ai padroni di casa che mollano la presa (-1 a 19 la valutazione nel supplementare!) mentre Brindisi molla gli ormeggi e punta verso orizzonti che iniziano ad accecare la piazza, sempre più ebbra di gioia.