Non si nasconde dietro un dito il sindaco Riccardo Rossi, davanti alla difficile situazione economico – finanziaria in cui si trova il Comune di Brindisi. Il primo cittadino ha voluto rendere pubblico il bilancio e, accanto all’assessore al ramo Cristiano D’Errico ed al dirigente di settore Simone Simeone, ha snocciolato i dati sul disavanzo che ammonta a 12 milioni di euro.
Partendo dalle contestazioni della Corte dei conti, riferite al triennio dal 2014 al 2017, Rossi ha sottolineato i mancati incassi dei tributi delle amministrazioni precedenti, su IMU, Tari, fitti non versati al Comune. Una mancata riscossione dei tributi dovuta sia all’evasione, ma anche ad una errata contabilizzazione, forse solo, dice, per far quadrare il bilancio. Ma il sindaco è fiducioso: il rientro dal disavanzo avverrà in due anni e senza aumentare le tasse.
“Un’operazione verità” – così l’ha definita il sindaco Rossi per comuicare il reale stato dei conti del comune di Brindisi.
“Si parte da un meno 12 milioni di euro, uno squilibrio fortissimo tra entrate ed uscite, un disallineamento creato negli anni da una politica che non ha mai affrontato i problemi, creando bilanci che oggi vengono duramente contestati dalla Corte dei Conti.
Entrate aleatorie a fronte di uscite certe per alimentare una spesa in grado di creare consenso.
Un fondo crediti di dubbia esigibilità che oggi pesa con i suoi 10,3 milioni di euro come un macigno sui conti del comune.
Iniziamo quest’anno subito con l’abbassare le stime attese su Imu e Tasi per circa 4 milioni di euro , riallineandole al reale incasso, altro che alzare le tasse come alcuni strombazzano senza neanche comprendere cosa succede.
La nostra prima sfida oggi è il risanamento coniugato all’equità. Non è popolare, non ti dà voti, né like sui social, ma lo dobbiamo alla nostra città, ai nostri figli incolpevoli vittime”.
Di seguito, la relazione:
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