BRINDISI – A quanto pare, il terreno sopra la Fontana Tancredi è di piena proprietà della EdilMic, impresa che ha presentato al Comune la richiesta di permesso a costruire.
Lo ha chiarito questa mattina, in una conferenza stampa, da egli stesso indetta presso il proprio studio, Michele Errico, notaio rogante l’atto di trasferimento della proprietà alla EdilMic.
Il notaio ha spiegato che sin dal 1940 (ultima data utile a ritroso) ad oggi, tutti gli atti di trasferimento del terreno in questione parlano di piena proprietà. In nessuno di essi è riportata l’enfiteusi. Quest’ultima, da indagini effettuate presso il Catasto, è stata inserita, nell’anno 2010, solo a seguito di una semplice lettera (al Catasto), a firma di don Pio Realino, in cui si dava notizia della esistenza dell’enfiteusi. Gli addetti ai lavori, probabilmente, senza alcun riscontro effettivo presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, hanno deciso di effettuare la modifica agli atti del Catasto.
In aggiunta, Errico ha anche evidenziato che le risultanze catastali hanno valore solo indiziario e non attestano, con certezza matematica, la proprietà di un bene immobile. Cosa che può essere verificata unicamente presso la Conservatoria.
Inoltre, l’Amministrazione dei Beni ecclesiastici, dopo scrupoloso ed attento esame, invia altra missiva al Catasto in cui evidenzia il proprio errore, affermando di aver rinvenuto una scrittura privata del 1939, che il notaio definisce “curiale”, di affrancazione di un canone insistente sul terreno in contrada Fontana Grande. Canone non di origine enfiteutica. Per cui, ribadisce categoricamente l’inesistenza di enfiteusi e, quindi, della correttezza del proprio operato, essendo il terreno in questione in piena proprietà del venditore, senza alcun vincolo.
In relazione a ciò, Errico ha rimarcato l’ingiustizia di quanto imputatogli, cioè un conflitto di interessi, avendo ricoperto il ruolo di garante della legalità sotto la Giunta Carluccio, e che ha presentato un esposto-denunzia a tutela della propria immagine.
Da ultimo, in base ai suoi principi, il notaio ha affermato che “da sindaco, non avrei mai consentito la realizzazione di una bruttura simile sul monumento brindisino ma, da notaio, garantisco che l’atto è del tutto regolare”.
Ovviamente, la legittimità urbanistica dell’intervento edilizio richiesto va vagliata dai competenti uffici comunali.
Tommaso Lamarina Redazione |