BRINDISI – Intervista a 360° con il Presidente di Confidustria Brindisi, Giuseppe Marinò, che ha risposto alle nostre domande sugli argomenti di discussione più caldi in questi mesi.
Marinò non ha nascosto la sua amarezza per l’incapacità della classe politica brindisina di intercettare la pioggia di finanziamenti europei e nazionali che arriveranno in Puglia, così come non si capacita del fatto che, sulla scorta dei dati dell’ARPA che parlano del 95% dei terreni dell’Area Sin liberi da inquinamento, non si provveda a riperimetrare la stessa in modo da liberare vaste zone dagli attuali oneri di caratterizzazione e favorire finalmente nuovi investimenti.
Sul progetto presentato da A2A il Presidente di Confindustria si è detto ovviamente favorevole, perché “sarebbe delinquenziale continuare a sotterrare i rifiuti”, mentre sul futuro di Enel si è espresso facendo notare come l’operazione di decarbonizzazione sia già in corso, ma difficlmente condurrà all’abbandono totale delle fonti fossili.
Rispetto ai primi riscontri emersi dal Registro Tumori della Asl di Brindisi, Marinò ha affermato che tutti gli impianti sono impattanti e che è difficile stabilire una correlazione precisa tra l’insorgenza dei tumori e l’inquinamento prodotto dagli insediamenti industriali brindisini. Lo stesso si è detto fiero degli investimenti messi in campo dalle aziende del comparto chimico ed energetico, i quali permettono di rispettare le direttive europee in materia; nonostante ciò, ha aggiunto Marinò, a Brindisi si tende spesso a soffiare strumentalmente sul vento del populismo ambientale.
Chiusura dedicata al modello di sviluppo alternativo – che stenta a decollare perché “ci raccontiamo più brutti di quello che siamo” e perché “non sappiamo sfruttare risorse come la costa ed il Castello Alfonsino” – ed al basket, che continuerà a vivere se la parte politica remerà nella giusta direzione.
Andrea Pezzuto Redazione |