BRINDISI – Il futuro dell’Enel Basket passa da Roma e da Piazza Matteotti.
La New Basket Brindisi e la sua corsa contro il tempo: palazzetto e main sponsor le priorità, ma c’è anche da creare un roster.
Delusione per non aver centrato i play-off, rammarico per l’intero andazzo della stagione, ma anche tanta grinta per trasformarsi in Araba Fenice e risorgere: “Come una fenice, risorgerò dalle mie ceneri; tutto ciò che mi colpisce, un giorno mi fortificherà”, narra la legenda. E pare essere il caso della dirigenza di Contrada Masseriola, la quale è pronta a ripartire dopo lo scacco matto subito nell’arco dell’appena trascorso campionato.
Ad illustrare i piani futuri della società biancazzurra sono stati gli stessi soci del club (Roberto Mazzara, presidente dell’associazione ‘Brindisi vola a canestro, e l’imprenditore Cosimo Matteo), sotto la guida del patron Nando Marino e del vicepresidente Giuseppe Marinò, in sede di conferenza stampa, tenutasi questo pomeriggio al PalaPentassuglia.
Per prima cosa, Marino ha voluto evidenziare che il roster di quest’anno è stato costruito con il 30% in meno di budget fornito dal main sponsor Enel, proprio per via della scadenza di contratto in data 30/6/17. “Per questo handicap – dice il presidente – va fatto un grande elogio a Giuliani (gm della NBB, ndr), il quale è riuscito a creare una buona squadra. Peccato solo non essere riusciti a dare continuità al gioco; se l’avessimo fatto, avremmo centrato i play-off”. Poi, una promessa ed una richiesta di ‘aiuto’: “Noi siamo disposti ad investire quello che abbiamo investito negli ultimi anni, per continuare a far sì che Brindisi rimanga la Stella del Sud – incalza – ovvio che, per fare questo, sono necessarie due variabili: il main sponsor ed il palazzetto. Noi ci siamo e siamo vivi. Ora, però, abbiamo bisogno di una riposta entro 15-20 dal Comune e da Enel, anche per capire quale roster andremo a costruire per il prossimo anno. Da parte nostra la volontà di tenere Brindisi in Legauno e Brindisi a Brindisi”.
Secondo indiscrezioni, pare che entro la settimana prossima avverrà un incontro con Enel per discutere degli adeguamenti delle somme contrattuali, dato quasi per certo il rinnovo del contratto stesso. Tale incontro, tra l’altro, è stato già chiesto qualche mese addietro da Marino, ma i piani alti del colosso energetico hanno dribblato. “Bisogna accordarsi non sotto l’ombrellone – continua il vicepresidente Marinò – proprio per non ritrovarci nella medesima condizione di quest’anno. L’intesa ci dev’essere entro poco tempo”.
Dunque, questa è la situazione relativa al main sponsor. Discorso ancor più spinoso, invece, va intavolato per il palazzetto, il quale, secondo imposizioni federali, deve avere un ampliamento fino a 5000 posti a sedere, conditio sine qua non per iscriversi al massimo campionato 2018/2019.
Il presidente Marino ha in testa due piani: ‘A’ e ‘B’, con quest’ultimo che non vorrebbe mai venisse attuato.
Il ‘piano A’ riguarda un incontro con l’Amministrazione, sinora silente, circa l’ampliamento di altri 2000 posti del PalaPentassuglia o, meglio ancora, per la realizzazione di una struttura ex novo, che possa, così, fungere da palaeventi (sport, manifestazioni di altro genere, eventi e quant’altro che possa impreziosire la città, ndr).
“Ad oggi – afferma Marino – dopo un mese da questa notizia pervenutaci dalla Federazione, l’Amministrazione non si è fatta sentire. La Federazione aspetta un cronoprogramma per poter dare delle deroghe. Se siamo allo stato zero, inizio ad avere paura. Ho anche timore che ciò che ha detto l’assessore ai lavori pubblici, Salvatore Brigante, secondo cui ci sono spese più importanti di un palazzetto, possa essere vero. Io, assieme ai soci, andrò in Comune in veste di presidente e farò una formale richiesta. Avrò pazienza, ma i tempi di una risposta devono essere strettissimi. Si rischia (ecco il ‘piano B’, ndr) di portare la squadra fuori Brindisi (Bari, ndr) e, di questo, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità.
Si è parlato anche dell’aspetto tecnico: “Ripartiamo dalla riconferma di Sacchetti – dichiara il patron – legato alla società fino al 2019, con l’opzione per il 2020. Come detto, i nostri sforzi saranno gli stessi, ma dobbiamo capire cosa vorrà fare Enel”.
Per ‘salvare’, quindi, il basket a Brindisi, Marino sostiene questo: “Cercheremo nuovi sponsor, nuovi soci – conclude – ed allargare la base societaria. Il nostro sogno è creare un azionariato popolare, andando a rinforzare l’associazione ‘Brindisi vola a canestro’ e cercare di avere nuovi imprenditori che facciano il bene del basket”.
Il vicepresidente e presidente di Confindustria Marinò ha voluto, infine, puntualizzare un aspetto: “Il rapporto tra New Basket ed Enel non deve dipendere dall’insediamento della centrale di Cerano a Brindisi – sottolinea – odio chi continua a sostenere che il basket in città esiste solo perché Enel ha la centrale qui. La condivisione di questo progetto va ben oltre gli interessi industriali, altrimenti si chiama ricatto”.
Pertanto, tanti dubbi e poche certezze attorno al sodalizio sportivo più importante della città. Sia Enel che l’Amministrazione dovranno trovare valide soluzione, affinchè il basket a Brindisi non muoia e per allontanare lo spettro, ob torto collo, di disputare la stagione 2018/2019 lontano dalle mura amiche.
Tommaso Lamarina Redazione |