BRINDISI – Anche Noi con Salvini ed Azione Nazionale si stanno adoperando a sostegno del No, per il prossimo referendum del 4 dicembre.
Questo pomeriggio, infatti, presso l’Hotel Orientale di Brindisi, i due partiti si sono fusi per motivare la scelta della bocciatura di questa riforma costituzionale. A presiedere l’evento, Cesare Mevoli coordinatore provinciale di Azione Nazionale; Paolo Taurino coordinatore provinciale di Noi con Salvini; Rossano Sasso, coordinatore regionale di Noi con Savini; Gabriella Peluso, componente del consiglio diretto nazionale di Azione Nazionale; Barbara Saltamartini, vice capogruppo alla Camera dei Deputati di Noi con Salvini.
Quest’oggi, due donne, due personalità forti, le quali non solo hanno palesato le ragioni del No, ma anche cosa comporterebbe per il Mezzogiorno se dovesse vincere il Sì capeggiato da Renzi.
“Soprattutto il Sud deve votare per il No – ha detto l’avvocato, giornalista e scrittrice napoletana Peluso – perché il fatto stesso che Renzi si sia stabilito nel sud Italia, negli ultimi tempi della campagna elettorale, vendendo balle tutti i giorni, ci deve far capire, in qualità di popolo meridionale, come sia fondamentale votare per il No. Il problema è che questa riforma è uno ‘schiaffo’ alla sovranità popolare; va nella stessa direzione della riforma della province. Sostanzialmente si privano i cittadini del diritto di eleggere i senatori. Si vanno a ridurre gli spazi di democrazia, si raccontano delle balle enormi: non si riducono i costi delle istituzioni. Tant’è che il Senato rimane in piedi esattamente così com’è, con tutta la sua costosa organizzazione e non si supera il bicameralismo perfetto. Anzi, si creano ben dieci nuovi procedimenti legislativi che faranno ancora più confusione. Ma ciò che deve indurre soprattutto noi cittadini del Mezzogiorno a votare No – ha concluso la Peluso – è proprio la convinzione che sia una grande presa in giro quella che Renzi sta facendo nei nostri confronti: proprio qualche giorno fa ha rilanciato la questione della decontribuzione per le assunzioni nel Mezzogiorno nel 2017. Questa è una bufala, perché avrà gli stessi effetti del Jobs Act. Ossia, una volta finito il periodo degli sgravi, torneranno disoccupazione e precarietà. Il Sud si aspetta che queste problematiche vengano affrontare da una classe politica più all’altezza del compito”.
Anche l’onorevole Saltamartini ha evidenziato cosa comporterebbe per il Sud se dovesse passare questa riforma costituzionale: “Innanzitutto – ha spiegato – è bello vedere due forze politiche differenti che si ritrovano sotto una grande parola che è quella di ridare libertà e sovranità al popolo. Per l’Italia in generale – ha continuato – se dovesse vincere il Sì non cambia nulla purtroppo. Chi vuole cambiare questo Paese voterà No. Se vincesse il Sì, l’Italia sarà succube di questa Europa. Cosa significa per il Mezzogiorno questo referendum? Significa riaccentrare allo Stato tutti i poteri; quindi, togliere l’identità ai territori. Il ministro Boschi va a dire che questo referendum rivolverà i problemi del Sud, specie quello della sanità. Purtroppo – ha concluso l’onorevole – questo non è vero ed il Mezzogiorno non avrà alcun beneficio da questa riforma elettorale”.
Guarda l’intervista video integrale all’on. Barbara Saltamartini.
Tommaso Lamarina Redazione |