VIDEO – Tenuta Lu Spada: “Recuperare le tradizioni e coniugarle con l’innovazione. Brindisi può avere molto dall’agricoltura”

BRINDISI – “Brindisi può recuperare molto dalla sua agricoltura e dal suo territorio, anche rispetto anche alla conclusione di una fase del suo sviluppo fatto di industrie calate dall’alto. Se si recuperano le vecchie tradizioni coniugandole con l’innovazione, Brindisi può dare molto al punto di vista agricolo e, soprattutto, vitivinicolo”.

Così Carmine Dipietrangelo, amministratore della Tenuta Lu Spada, nel giorno in cui è stato illustrato il programma e gli obiettivi della stessa, il principale dei quali è quello di contribuire a rilanciare la vitivinicoltura brindisina.

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Ad illustrare il programma e il primo “nato” (il rosato “Tuffetto”, vendemmia 2016, ndr) è stato lo stesso Dipietrangelo, amministratore della società, Emanuele Demilito, agronomo aziendale, Pino Deluca, giornalista enogastronomico e Giuseppe Pizzolante Leuzzi, consulente enologo della azienda. Per l’occasione era presente anche Rosanna Cavallo, presidente della cooperativa sociale Oltre l’Orizzonte che ha presentato il rapporto di collaborazione instauratosi con Tenuta lu Spada, nella realizzazione, gestione e raccolta dell’orto solidale e la “gioia” della vendemmia 2016 e che sarà riproposta per le  prossime raccolte delle uve.

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La società agricola Tenuta Lu Spada è stata fondata nel 2015, quando sono stati acquistati due appezzamenti di terreni in agro di Brindisi, nelle contrade Cillarese-Scalella e Torre Mozza, una parte  già coltivati a vigneto e una parte, quella restante, destinata a impianti nuovi già realizzati e in corso di realizzazione. L’obiettivo è quello di recuperare e valorizzare una specifica e consolidata vocazione vitivinicola di Brindisi e dei  suoi vitigni autoctoni.

Tenuta Lu Spada, sin dalla sua costituzione, ha l’obiettivo di produrre uve da vitigni autoctoni ricorrendo a pratiche di coltivazione biologica e a tecniche di conduzione tese ad unire tradizione brindisina e innovazione. I vigneti che si trovano vicini ad una città di mare, com’è Brindisi, usufruiscono di un clima favorevole e mitigato dalle brezze marine e da quelle delle acque dolci del bacino della diga del Cillarese che dista meno di 400 metri dalle vecchie e nuove vigne.

In questo vecchio e nuovo paesaggio viticolo, la società – come ha annunciato Dipietrangelo nel corso della presentazione – ha deciso di realizzare una propria cantina enologica per consentire di prestare sia alla stessa che alle vigne che la circonderanno le attenzioni appropriate per produrre vini a cui far raggiungere elevati livelli di qualità. Tale scelta è stata pensata anche per avviare sul territorio brindisino le  pratiche e le opportunità, già consolidate in altre parti d’Italia, dell’enoturismo.

Con la  vendemmia 2016 tenuta lu spada  ha realizzato e imbottigliato, con la consulenza dell’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi, il suo primo vino rosato “Tuffetto”. Ci si è voluti richiamare proprio alla tradizione enologica salentina e agli aspetti naturalistici e paesaggistici dei terreni dove insistono le vigne di negroamaro. Tuffetto infatti è il nome di un uccello acquatico che sverna e nidifica nelle acque dolci del Cillarese.

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Ma la società – ha detto Dipietrangelo – dalle stesse uve ha prodotto due vini rossi DOC BRINDISI ancora in fase di affinamento e invecchiamento di cui uno  sarà pronto per ottobre 2017 e l’altro portato in riserva, per la primavera 2018. Le etichette richiameranno il valore e l’impronta del vino di Brindisi nella storia del Mediterraneo.

Al termine della presentazione, via alla degustazione di “Tuffetto” e di prodotti tipici locali.

Redazione

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