Il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi ha presentato in conferenza stampa il Piano di Riequilibrio del Comune che vede una massa debitoria pari a 55 mln di euro.
“Un atto di responsabilità e coraggio da parte di questa Amministrazione, forse impopolare sul piano politico ma necessario”. Così il sindaco Riccardo Rossi nel presentare, in conferenza stampa, il Piano di Riequilibrio del Comune di Brindisi che vede una massa debitoria pari a 55 mln di euro, che tiene conto anche di un importante contenzioso di oltre 160 milioni e che verrà spalmata nei prossimi 20 anni per 2 milioni 750mila euro l’anno. Ma bisognerà anche riequilibrare un fondo credito di dubbia esigibilità, ovvero l’incapacità del Comune di riscuotere quanto dovuto, per altri 10 milioni di euro. Fortunatamente non sarà possibile aumentare tasse perché – – ha detto il sindaco – le abbiamo già trovate al massimo, ma sarà possibile fare delle manovre per recuperare delle entrate, mentre si è cercato di tagliare le uscite in maniera quanto più indolore possibile.
Pamela Spinelli
Di seguito la nota del Comune di Brindisi:
Sintesi Piano di riequilibrio pluriennale
Questa mattina il sindaco Riccardo Rossi ha esposto i punti salienti del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale che sarà votato in consiglio comunale la prossima settimana.
Il primo cittadino è partito dall’analisi dello squilibrio finanziario del Comune di Brindisi. Si è provveduto al riaccertamento dei residui e alla valutazione del Fondo rischi contenzioso, disavanzo amministrativo e debiti fuori bilancio che hanno determinato una massa debitoria dell’ente di 55 milioni di euro che, grazie al Piano di riequilibrio che dovrà essere approvato, potrà essere ripianata in 20 anni con una ripartizione di 2,75 milioni di euro all’anno.
“Le scelte politiche del passato – ha spiegato il sindaco – hanno determinato negli anni l’aumento di questa cifra perché non c’è stata la volontà di intervenire sugli sprechi né di riscuotere tasse, affitti e sanzioni. Oggi è necessario mettere fine a queste pratiche e cominciare un processo virtuoso che porterà, anche prima dei 20 anni, a diminuire fino al completo abbattimento di questa massa debitoria. Il percorso è quello che abbiamo tracciato nel Piano di riequilibrio e, voglio ribadirlo, inciderà in minima parte sulla vita dei cittadini”.
Sono state aumentate le entrate senza intervenire su Imu, Tasi e addizionale Irpef ma con Imposta di soggiorno, ticket sui monumenti per non residenti, ampliamento del cimitero, Tosap del sottosuolo, condono edilizio, con l’Accordo di programma per la discarica di Autigno, rimodulando il servizio mensa con ticket a prezzo pieno per famiglie con reddito Isee superiore a 20mila euro all’anno, anziché 30mila euro e con la revisione delle rette degli asili nido in funzione del Bonus previsto nella Legge di stabilità.
Sono state ridotte le uscite razionalizzando i costi per trasporti, fitti verso altri enti pubblici, internalizzando parte del servizio di riscossione tributi, eliminando gli sprechi nelle società partecipate e migliorando la qualità della spesa nei servizi sociali.
É stato preparato un Piano di alienazione che prevede la vendita di immobili e proprietà dell’ente.
“La lotta agli sprechi è una parte fondamentale del Piano di riequilibrio che eviterà, come avvenuto per troppo tempo, che i costi non siano controllati né razionalizzati – continua il sindaco -. Voglio precisare che questo impegno a rimettere a posto le casse comunali non bloccherà la crescita della città. Se saremo bravi a far rientrare i conti, potremo disporre di risorse e sbloccare fondi e continueremo a lavorare alacremente anche per reperire finanziamenti. La nostra scelta politica, in accordo con tutti membri della giunta e condivisa dalla maggioranza, non è certamente una scelta che produce consenso; ne siamo consapevoli.
Tuttavia riteniamo di prenderci l’onere di risanare i conti e determinare un futuro nuovo per Brindisi; affinché questa città, come sognato fin dalla campagna elettorale, diventi un esempio di correttezza e legalità. Per valorizzarne la bellezza ed esprimerne al meglio le potenzialità, crediamo sia necessario eliminarne ogni impurità strutturale e amministrativa”.
Siamo in una Valle di Lacrime.
Vorrei sapere quanto costano gli stipendi di assessori, consiglieri, sindaco ecc.
Non si potrebbe stare 10 anni con un commissario?
La cosa indecente è che nessuno pagherà per questa voragine e che nessuno ne chiede conto.
Al sig. Nicola, gli stipendi di cui chiede sono una miseria in confronto alle responsabilità che hanno gli amministratori. Non credo che tagliando i loro stipendi si sistemerebbe una situazione incancrenita da anni e anni. Cerchiamo di essere obiettivi e realisti.