Cittadini di Brindisi costretti a vivere in condizioni da terzo mondo, senza poter disporre neanche di acqua potabile. E’ questa la situazione a Villa Chiodi, dove l’Amministrazione Comunale ha inviato da tempo le famiglie di senzatetto che in precedenza erano ospitate nella ex scuola di via Sele.
Quando ci siamo recati sul posto con altri componenti la Commissione Servizi sociali abbiamo avuto conferma di una situazione drammatica. In sostanza, gli abitanti di questo immobile (di proprietà comunale) non dispongono di acqua potabile e quindi sono costretti ad utilizzare un pozzo da cui viene fuori acqua chiaramente inquinata (è pressoché scontato che ci siano infiltrazioni di fogna) e di colore verdastro.
In quella occasione, tecnici ed amministratori garantirono un immediato intervento per risolvere il problema ma, a distanza di settimane, la situazione non è cambiata, con l’aggravante che andiamo incontro alla stagione estiva.
Ci sono concrete possibilità, pertanto, che questi nostri concittadini contraggano delle infezioni, mettendo a repentaglio la propria vita.
All’assenza di acqua potabile, poi, si aggiungono condizioni igieniche disastrose, a conferma di una situazione di totale degrado e abbandono.
Il tutto, peraltro, avviene mentre l’Amministrazione Comunale si appresta a spendere centinaia di migliaia di euro per ripristinare la vecchia delegazione del rione Casale che ospiterà immigrati. Un motivo in più perché proprio questi brindisini meno fortunati si sentano discriminati ed abbandonati da tutti.
Gianluca Quarta – consigliere comunale Forza Italia