Il lavoro iniziato in terza commissione sanità circa un anno fa, con il ripristino del tavolo regionale per l’autismo, fortemente voluto da tutti i membri della commissione e dall’intero consiglio regionale, su sollecitazione delle associazioni delle famiglie, continua a produrre importanti risultati.
La giunta regionale, infatti, lo scorso 31 luglio, ha approvato una importantissima DGR che definisce i criteri e le modalità di assegnazione del contributo alle spese sanitarie sostenute dai cittadini con disturbo dello spettro autistico della Regione Puglia, nelle more della completa attivazione delle strutture dedicate alle persone ASD, secondo quanto previsto dall’art. 72 della legge regionale n. 32 del 29 dicembre 2022; questi i punti salienti delle misure introdotte:
Si sostituisce lo strumento del rimborso, il quale era condizionato all’erogazione della terapia cosiddetta “ABA”, che poteva essere richiesto per non più di tre anni, con un vero e proprio contributo alle spese sanitarie (senza limiti temporali) sostenute dalle famiglie, indipendentemente dal trattamento riabilitativo individuato dallo specialista, sempre nell’ambito di metodi sostenuti da evidenza scientifica e linee guida per l’autismo. In questo modo si fa un decisivo passo in avanti verso il riconoscimento dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) per l’autismo, cosi come previsti dall’art. 60 della legge Il 15 gennaio 2017
Potranno accedere al contributo molti più utenti grazie alla quintuplicazione del fondo messo a disposizione che dal 2002 al 2023 è passato da circa un milione di euro a 5 milioni di euro, questo in ragione dell’aumento del numero delle diagnosi di spettro autistico che in Puglia al momento si dovrebbe attestare intorno ai 9 mila casi.
Si introduce un criterio di equità, atteso che il contributo massimo erogabile sarà di 5.000 euro (un limite massimo come in altre regioni) ed erogabile solo a condizione che il soggetto non sia inserito all’interno di strutture pubbliche che erogano prestazioni a favore delle persone con ASD ma anche che non usufruisca di misure regionali in funzione della propria condizione di disabilità.
Cosa importantissima e probabilmente unica all’interno del panorama nazionale che al contributo si può accedere fino a 21 anni comprendendo una fascia di giovani adulti prima esclusa.
Certo, la strada è ancora lunga da percorrere, c’è ancora tanto lavoro da fare, come ad esempio procedere più speditamente con l’attivazione di tutte le strutture dedicate all’autismo previste dal regolamento regionale, al fine di garantire maggiori servizi alle persone con ASD, oltre ad apportare le dovute modifiche al regolamento in parola, come richiesto da tutti i soggetti presenti nel tavolo regionale e tanto altro ancora.
Un ringraziamento particolare mi sia consentito esprimere, a nome mio e di tutta la Commissione, al nostro referente per l’autismo, Dr. Antonio Calabrese, per l’impegno encomiabile e competente che offre a tutte le compenti tecniche ed istituzionali della Regione Puglia, per traguardare questi importanti risultati nell’esclusivo interesse delle persone interessate all’autismo.
Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia